COOKIES POLICY DI UNITIPERLASALUTE.

QUESTO BLOG UTILIZZA COOKIES ,ANCHE DI TERZE PARTI.SCORRENDO QUESTA PAGINA ,CLICCANDO SU UN LINK O PROSEGUENDO LA NAVIGAZIONE IN ALTRA MANIERA ,ACCONSENTI ALL'USO DEI COOKIES.SE VUOI SAPERNE DI PIU' O NEGARE IL CONSENSO A TUTTI O AD ALCUNI COOKIES LEGGI LA "COOKIES POLICY DI UNITIPERLASALUTE".

06 febbraio 2008

2008-02-06 IL GOVERNO CADE, I RIFIUTI SALGONO... LI VORRANNO BRUCIARE NELLE CENTRALI?


INCENERIRE I RIFIUTI NELLA CENTRALE A CARBONE: UNA PAZZIA!

Gli inquinanti emessi dall’incenerimento dei rifiuti si disperderebbero come inquinanti gassosi nell'ambiente, insieme ad anidride carbonica, micro e nanopolveri, particolati secondari, pesticidi, diossine e molte altre sostanze tossiche.
Gli inceneritori, inoltre, sono anche dei produttori di rifiuti. La materia, infatti, non può essere distrutta ma solo trasformata in forme diverse.
Quando i rifiuti vengono bruciati, si formano nuove sostanze tossiche sotto forma di gas, di ceneri e di materiale intrappolato nei filtri.

Le ceneri, altamente nocive,rappresentano circa 1/3 del peso dei rifiuti bruciati dai quali originano e circa il 45 % del peso dei rifiuti stessi.
Una preoccupazione particolare sta nel fatto che è stato dimostrato che quando le ceneri vengono utilizzate nell’edilizia, con il tempo metalli tossici possono essere rilasciati nell’ambiente minacciando la salute umana (Journal of Soil Contamination. 1996; 5 (1); 53-59).
I sostenitori dell’incenerimento dei rifiuti ignorano inoltre l’inquinamento causato dall’enorme traffico di autocarri che trasportano l’immondizia.
Nel marzo scorso è stato diffuso il Report Enhance Health, studio finanziato dalla UE che aveva, fra gli altri, anche lo scopo di dare una visione globale del possibile impatto sulla salute in aree ove sono ubicati inceneritori attraverso studi pilota.
Per l’Italia lo studio è stato condotto nel comune di Forlì, quartiere Coriano, ove sono ubicati due inceneritori, uno per rifiuti ospedalieri e uno per rifiuti solidi
urbani. L’indagine condotta con metodo Informativo Geografico (GIS) ha riguardato l’esposizione a metalli pesanti della popolazione residente per almeno 5 anni entro un raggio di 3.5 km dagli impianti.
Eccessi statisticamente significativi sono emersi per quanto attiene il sesso femminile: in particolare si è registrato un aumento del rischio di morte per tutte le cause correlato all’esposizione a metalli pesanti tra il +7% e il + 17%.
La mortalità per tutti i tumori aumenta nella medesima popolazione in modo coerente con l’aumento dell’esposizione dal +17% al +54%. In particolare
per il cancro del colon-retto il rischio è compreso tra il + 32% e il +147%,
per lo stomaco tra il +75% e il +188%,
per il cancro della mammella tra il +10% ed il +116%
.
Per i sarcomi, considerando insieme i due sessi, il rischio aumenta di oltre il 900 %.
Questi risultati sono del tutto coerenti con numerose altre segnalazioni presenti al riguardo in letteratura. Ricercatori del Centro Epidemiologico per la Sorveglianza delle Malformazioni Congenite di Austin (Texas, USA) hanno dimostrato che le donne gravide di età uguale o superiore ai 35 anni che hanno vissuto i primi tre mesi di gravidanza nel raggio di circa 1.600 metri da un termovalorizzatore/inceneritore hanno un rischio maggiore di dare alla luce un figlio affetto da labio e/o palatoschisi (malformazione congenita nota come labbro leporino).
Questa anomalia sembra essere correlata all'emissione nell'ambiente di metalli pesanti per cui l'aumento del rischio vale anche per quelle gravide che abitano ad una distanza di 1,6 km da una centrale a carbone ( http://uweb.txstate.edu/~fz01/Reprints/Zhan_2006_JOEM.PDF ).
I risultati di uno studio effettuato nella Prefettura di Osaka (Giappone) hanno messo chiaramente in evidenza che la vicinanza delle scuole agli impianti di incenerimento di rifiuti urbani è associata nei bambini ad un aumento di difficoltà di respiro, mal di testa, mal di stomaco e stanchezza.
Quest’ultimo sintomo in particolare è stato rilevato in coloro che frequentavano scuole situate nel
raggio di 4 km da un inceneritore (European Journal of Epidemiology, Volume 20, Number 12, December 2005, pp. 1023-1029,7).
In difesa della popolazione
Dr. Ghirga Giovanni Portavoce del Coordinamento dei Medici per l’Ambiente dell’Alto Lazio

Nessun commento: