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01 agosto 2008

2008-08-01 "LE ENERGIE RINNOVABILI COME VOLANO DI SVILUPPO "



Più soldi con meno petrolio: il miracolo tedesco

14/07/2008 - Gabriele Bindi" Tratto da Terra Nuova"


Calano i consumi di combustibili fossili e le emissioni, eppure l'economia cresce in salute. La Germania ci mostra che la strada dell'efficienza energetica conviene
Nel 2007 l’economia tedesca è cresciuta del 2,5%. Nel medesimo anno – rileva l’ultimo rapporto della BP – i consumi di energia da combustibili fossili in Germania sono diminuiti del 5,6%. Una performance notevole, visto che i consumi di energia fossile sono aumentati del 2,4% nel mondo. E una chiara dimostrazione che sviluppo economico ed sostenibilità ambientale non sono necessariamente incompatibili. E che, in particolare, il “dopo Kyoto” non è affatto costoso. Non è una palla al piede dell’economia. Anzi, può essere un volano.

Perché le tecnologie energetiche più avanzate possono essere un nuovo fattore dinamico dell’economia. E nessuno meglio della Germania, in questo momento, lo dimostra. Il paese, dopo la lunga fase in cui appariva come “un gigante malato”, è tornato a essere la locomotiva dell’economia europea. Grazie all’innovazione tecnologica anche – e forse soprattutto – nel settore energetico e ambientale. L’innovazione tedesca si è sviluppata in due diversi settori: da un lato le tecnologie che consentono una maggiore efficienza energetica e, quindi, un minor consumo assoluto di energia. Dall’altro nuove tecnologie nel campo delle energie rinnovabili. In particolare dell’energia solare.

La Germania non è nota per essere un paese assolato. Eppure è il leader mondiale dell’energia solare.
A riprova di ciò c’è non solo il fatto che il paese teutonico è il maggior esportatore del pianeta di tecnologie solari. Ma, dal 22 giugno, ospita sul suo territorio il più grande “campo solare” del mondo: è il Waldpolenz Solar Park, realizzato su un vecchio aeroporto di Leipzig, nella Germania dell’Est, si estende per 110 ettari ed è, quindi, grande come 200 campi di calcio (vedi la foto). La centrale che sta per produrre 24 megawatt di elettricità, entro il 2009 arriverà a 40 megawatt, alimentando almeno 10.000 case e consentendo di risparmiare ogni anno almeno 25.000 tonnellate di carbonio.

Waldpolenz non è un’eccezione. Leipzig ospita 3 dei 50 campi solari più grandi del mondo. E l’economia della zona – solo fino a pochi anni fa depressa – sta decollando. Perché i tedeschi non si limitano a istallare pannelli fotovoltaci, ma sviluppano in proprio le tecnologie innovative, che poi esportano.

Tutto questo rende più credibile l’obiettivo che solo pochi giorni fa si è dato il governo tedesco: tagliare del 40% le emissioni di carbonio entro il 2020
. Un obiettivo che è il doppio di quello che si è data l’Unione Europea. A Berlino non sono dei visionari. Il rapporto della BP dimostra che sanno solo guardare più avanti degli altri.

Nel frattempo, dal 1 al 10 agosto, si terrà il XX corso per italiani all'Energie und Umweltzentrum di Springe/Hannover, un'occasione di formazione importante su "Politica, Ambiente, Lavoro" con un corso residenziale aperto a 360 gradi su rinnovabili, bioedilizia, case passive, cogenerazione, solare termico, fitodepurazione e molto altro ancora.

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