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23 settembre 2008

2008/09/23 Legambiente manifesta contro nuova centrale a carbone a Saline Joniche



Regione : Calabria
Tratto da Adnkronos
Sit-in a Roma, davanti al ministero dello Sviluppo Economico
Legambiente manifesta contro nuova centrale a carbone a Saline Joniche

'"L'impianto non farà altro che aumentare di altri 7,5 milioni di tonnellate le emissioni di Co2 del nostro Paese. E' ora d'investire su tecnologie che siano davvero in grado di rendere sostenibile il sistema energetico dell'Italia''

Roma, 17 set. - (Adnkronos) - Legambiente manifesta a Roma contro il progetto della nuova centrale a carbone di Saline Joniche (Reggio Calabria). Lo fa con un sit-in davanti al ministero dello Sviluppo economico, sede oggi della prima Conferenza dei Servizi per l'autorizzazione e la costruzione dell'impianto. L'associazione rilancia la "sfida" alla societa' Sei per un confronto pubblico sul piano tecnico-scientifico, "finora sempre eluso da parte della societa'", sull'opportunita' ambientale, economica e occupazionale del progetto della centrale. Legambiente, inoltre, invita a rinunciare al carbone per raggiungere gli obiettivi europei contro il riscaldamento globale (il piano europeo '20-20-20').

"Basta con le falsita' - ammonisce l'associazione - Non esiste oggi una tecnologia in grado di abbattere l'anidride carbonica e questa nuova centrale a carbone non fara' altro che aumentare di altri 7,5 milioni di tonnellate le emissioni di Co2 del nostro Paese. E' ora d'investire su tecnologie che siano davvero in grado di rendere sostenibile il sistema energetico dell'Italia''.

''Il progetto presentato dalla Sei - ha dichiarato il responsabile scientifico di Legambiente, Stefano Ciafani - viene spacciato come eco-compatibile solo perche' prevede potenzialmente un impianto tecnicamente idoneo alla cattura della Co2 per il successivo deposito geologico al largo delle coste ioniche, ma attualmente non esistono garanzie sull'effettiva realizzazione dello stoccaggio che abbasserebbe l'efficienza dell'impianto e aumenterebbe i costi, rendendo il carbone meno competitivo. La strada che l'Italia deve fare per raggiungere gli obiettivi europei del 20-20-20 - ha aggiunto Ciafani - e' lunga e non possiamo piu' permetterci di ricorrere ulteriormente all'utilizzo del carbone''.

Legambiente ricorda infatti che nel 2007 le 12 centrali a carbone attive nel nostro Paese hanno riversato nell'atmosfera 42,5 milioni di tonnellate di Co2 contribuendo al 34% delle emissioni climalteranti del settore elettrico, nonostante sia servito a produrre solo il 16% dell'elettricita'. L'associazione ambientalista e' contraria anche alla localizzazione della centrale, che tra l'altro aggraverebbe l'inquinamento atmosferico locale. ''Per oltre 30 anni in Calabria - ha aggiunto il presidente di Legambiente Calabria, Antonino Morabito - si e' continuato ad investire in opere di grande impatto sull'ambiente e fallimentari sotto il profilo economico invece di valorizzare la naturale vocazione turistica della regione''.

Oltre ai progetti di sviluppo in ambito portuale gia' previsti dagli Enti Locali e, in parte, gia' finanziati, Legambiente ripropone come alternativa al progetto una serie di "precise proposte". Nello stesso settore energetico, secondo gli ambientalisti, si potrebbe puntare efficacemente sull'utilizzo di alcune delle strutture industriali per realizzare una centrale solare termodinamica a concentrazione e un parco tecnologico per le energie rinnovabili che serva come luogo di produzione ma soprattutto di sperimentazione. ''Un'iniziativa simile - conclude Nuccio Barilla' del Direttivo nazionale di Legambiente - darebbe l'opportunita' di un coinvolgimento dei centri di ricerca, delle imprese, Sei inclusa, e delle Universita' con risposte importanti sul terreno dell'eccellenze, della qualita' e dello sviluppo, accompagnate da positive e non effimere ricadute anche in termini occupazionali''........

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