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31 ottobre 2008

2008/10/31 Al MIT "Massachusetts Institute of Technology "scoprono come ricavare energia solare illimitata




Tratto da Eco blog.it
Al MIT scoprono come ricavare energia solare illimitata

pubblicato: martedì 28 ottobre 2008 in: Energia Scienza Informazione Nord America Solare

Dei ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT) hanno scoperto un nuovo modo di immagazzinare energia dalla luce del sole, che potrebbe condurre all’uso di energia solare illimitata.


Basandosi sulla fotosintesi delle piante, si usa l’energia solare per scindere molecole di acqua in idrogeno e ossigeno. Successivamente, questi gas possono venire ricombinati in una pila a combustibile, andando a produrre elettricità carbon-free, sia con il sole che senza. Secondo i ricercatori del MIT, questo renderebbe l’energia ricavata dal sole una valida alternativa alle sorgenti mainstream di energia elettrica.

E’ un fatto che in un’ora, la terra viene raggiunta da abbastanza luce solare per rifornire l’intero pianeta per un anno, il problema è come immagazzinarla; secondo il Prof. Daniel Nocera, leader del progetto “Questo è il Nirvana di cui si va parlando da anni. L’energia solare è sempre stata una soluzione con dei limiti. Adesso, possiamo seriamente pensarla come illimitata, fin da subito.”

Energia solare illimitata


28 Ottobre 2008 di Massimiliano Mattei

tratta da Terni in rete

L'invenzione del Massachusetts Institute of Technology promette di cambiare il futuro dell'umanità.
Non è la prima volta che qualcuno grida al miracolo, per quanto concerne il problema dell'energia, che insieme a quello ecologico a cui è strettamente connesso, si fa sempre più pressante.
Questa volta il profeta dell'energia è però un volto istituzionale e ben noto, quello del MIT (Massachusetts Institute of Technology), vero crogiuolo di geni dell'innovazione tecnologica.
In particolare il fautore del progetto è l'entusiasta dott. Daniel Nocera, che si è ispirato per la sua invenzione ai principi della fotosintesi nelle piante.
Lo scienziato ci ricorda che l'energia solare che investe il pianeta in una sola ora, sarebbe in grado di coprire il fabbisogno energetico mondiale di un intero anno.

Con queste premesse, quello che segue non può che catturare la nostra attenzione.
Il vero problema dunque non è tanto nella trasformazione o nel catturare questa energia, ma nel conservarla affinché possa essere utilizzata quando necessario. I metodi di immagazzinamento applicati attualmente alle tecnologie fotovoltaiche, risultano inefficienti e obsoleti, tanto da rendere queste tecnologie eco-compatibili impiegate ancora marginalmente e non come principale o addirittura unica fonte di energia.
E' proprio questo invece l'obiettivo del team del MIT, che garantisce un immagazzinamento talmente efficiente, da prospettare una svolta nel cammino dell'umanità sempre più apparentemente indirizzato al baratro ecologico ed energetico.
Il sistema prevede che l'energia solare, tramite un catalizzatore, venga utilizzata per separare l'acqua nei suoi componenti principali, idrogeno e ossigeno. In un secondo momento questi gas vengono ricombinati in una sorta di "super-pila", generando di fatto elettricità senza l'utilizzo di combustibili fossili o altri processi inquinanti.
La chiave di volta di tutto il procedimento sono proprio i catalizzatori utilizzati per la scissione dell'acqua in gas, composti rispettivamente di cobalto, fosfato e un elettrodo per l'ossigeno e di platino per l'idrogeno.
Quello che secondo il dott. Nocera e il suo collaboratore Matthew Kanan, rende il sistema ancora più appetibile e di facile diffusione, è proprio la sua estrema facilità di implementazione, dato che il tutto funziona a temperatura ambiente e in acqua con pH neutro.
James Barber, noto studioso di fotosintesi e Professore di Biochimica presso l'Imperial College di Londra, estraneo alla ricerca portata avanti nei laboratori del MIT, conferma che la scoperta è un enorme passo in avanti verso una energia pulita, libera da carburanti fossili e su scala mondiale.
Secondo Barber, l'impatto di questa ricerca sul il futuro dell'umanità è decisivo.
Il dott. Nocera è confidente nel fatto che entro 10 anni questa tecnologia sarà talmente diffusa, in ogni singola casa privata oltre che su scala industriale, che le vecchie centrali elettriche "via cavo" saranno solo un ricordo del passato.

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