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29 aprile 2011

Decreto Legislativo n.128 del 29 giugno 2010 e centrale a carbone di Vado Ligure .

Riportiamo uno stralcio del nostro post del 15 Aprile

VADO LIGURE- QUILIANO:IN ATTESA DELL'AIA


MA DA ANNI SIAMO IN ATTESA CHE IL PROCEDIMENTO DI AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE VENGA FINALMENTE ULTIMATO.
PER CHI SI VOLESSE DOCUMENTARE ECCO IL COLLEGAMENTO AL SITO DEL MINISTERO dove si possono leggere anche tutte le osservazioni alla procedura in corso.

E'STATA FATTA RICHIESTA DI RINNOVO l' 8 FEBBRAIO 2007 E DA ALLORA IL PROCEDIMENTO E' "IN CORSO".
SUL SITO DEL MINISTERO DELL'AMBIENTE LEGGIAMO :

INFORMAZIONI RELATIVE ALL'ITER

04/04/2011 Richiesta integrazioni Commissione IPPC
RIMANIAMO IN ATTESA....... MA

Nel frattempo pubblichiamo un "Significativo stralcio" del Decreto Legislativo n.128 del 29 giugno 2010 inerente appunto
L'AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE.

"Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell'articolo 12 della legge 18 giugno 2009, n. 69"


pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 186 dell'11 agosto 2010 - Suppl. Ordinario n. 184

s="Textbody" style="mso-pagination:widow-orphan"> 24. Dopo l'articolo 29 decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e' introdotto il seguente Titolo:

«Titolo III-bis
L'autorizzazione integrata ambientale

Articolo 29-quater
Procedura per il rilascio dell'autorizzazione integrata ambientale

5. La convocazione da parte dell'autorità competente, ai fini del rilascio dell'autorizzazione integrata ambientale, di apposita conferenza di servizi, alla quale sono invitate le amministrazioni competenti in materia ambientale e comunque, nel caso di impianti di competenza statale, i Ministeri dell'interno, del lavoro e delle politiche sociali, della salute e dello sviluppo economico, oltre al soggetto richiedente l'autorizzazione, ha luogo ai sensi degli articoli 14, 14-ter, commi da 1 a 3 e da 6 a 9, e 14-quater della legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni.

7. Nell'ambito della Conferenza dei servizi di cui al comma 5, vengono acquisite le prescrizioni del sindaco di cui agli articoli 216 e 217 del regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265, nonche' il parere dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale per gli impianti di competenza statale o delle Agenzie regionali e provinciali per la protezione dell'ambiente per quanto riguarda il monitoraggio ed il controllo degli impianti e delle emissioni nell'ambiente. In presenza di circostanze intervenute successivamente al rilascio dell'autorizzazione di cui al presente titolo, il sindaco, qualora lo ritenga necessario nell'interesse della salute pubblica, può chiedere all'autorità competente di verificare la necessità di riesaminare l'autorizzazione rilasciata, ai sensi dell'articolo 29-octies.

8. Nell'ambito della Conferenza dei servizi, l'autorità competente può richiedere integrazioni alla documentazione, anche al fine di valutare la applicabilità di specifiche misure alternative o aggiuntive, indicando il termine massimo non superiore a novanta giorni per la presentazione della documentazione integrativa. In tal caso, il termine di cui al comma 9 resta sospeso fino alla presentazione della documentazione integrativa.

9. Salvo quanto diversamente concordato, la Conferenza dei servizi di cui al comma 5 deve concludersi entro sessanta giorni dalla data di scadenza del termine previsto dal comma 4 per la presentazione delle osservazioni.

10. L'autorità competente esprime le proprie determinazioni sulla domanda di autorizzazione integrata ambientale comunque entro centocinquanta giorni dalla presentazione della domanda, ovvero, nel caso di cui al comma 8, entro centottanta giorni dalla presentazione della domanda. La tutela avverso il silenzio dell'Amministrazione e' disciplinata dalle disposizioni generali del processo amministrativo.

LEGGI NEL Nostro Archivio la continuazione del decreto di cui riportiamo per brevità

9. In caso di inosservanza delle prescrizioni autorizzatorie, o di esercizio in assenza di autorizzazione, l'autorità competente procede secondo la gravità delle infrazioni:
a) alla diffida, assegnando un termine entro il quale devono essere eliminate le irregolarità;
b) alla diffida e contestuale sospensione dell'attività autorizzata per un tempo determinato, ove sì manifestino situazioni di pericolo per l'ambiente;
c) alla revoca dell'autorizzazione integrata ambientale e alla chiusura dell'impianto, in caso di mancato adeguamento alle prescrizioni imposte con la diffida e in caso di reiterate violazioni che determinino situazioni di pericolo e di danno per l'ambiente.

10. In caso di inosservanza delle prescrizioni autorizzatorie, l'autorità competente, ove si manifestino situazioni di pericolo o di danno per la salute, ne dà comunicazione al sindaco ai fini dell'assunzione delle eventuali misure ai sensi dell'articolo 217 del regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265.


CONSIDERAZIONI DI UNITI PER LA SALUTE

Come già detto .....DA ANNI SIAMO IN ATTESA CHE IL PROCEDIMENTO DI AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE VENGA FINALMENTE ULTIMATO:

E'STATA FATTA RICHIESTA DI RINNOVO l' 8 FEBBRAIO 2007 E DA ALLORA

"IL PROCEDIMENTO E' IN CORSO".

DA BEN OLTRE 4 anni sul nostro territorio siamo in attesa che sia disposta secondo legge per i gruppi a carbone l' applicazione delle migliori tecnologie disponibili. ...sono quattro anni che poniamo l'attenzione sulla necessità di un monitoraggio completo delle nostra aria per tutelare adeguatamente la nostra salute.. . sono ormai quattro anni che chiediamo documentazione sottoscritta che accerti la completa ottemperanza delle prescrizioni ...


il 04/04/2011 è stata fatta Richiesta integrazioni Commissione IPPC

sul decreto leggiamo

10. L'autorità competente esprime le proprie determinazioni sulla domanda di autorizzazione integrata ambientale comunque entro centocinquanta giorni dalla presentazione della domanda, ovvero, nel caso di cui al comma 8, entro centottanta giorni dalla presentazione della domanda.
CONTINUIAMO A RIMANERE IN ATTESA CHE LA LEGGE VENGA DOVEROSAMENTE APPLICATA

TERMINIAMO riportando il significativo post del 31 marzo 2011


Prevenzione inquinamento: Ue condanna l’Italia per Violazione

della direttiva IPPC del 2008


Prevenzione inquinamento
: Ue condanna l’Italia
" Violazione della direttiva IPPC del 2008. Solo questione di carte bollate? No: anche di soldi"

Arriva la condanna per l'Italia da parte della Corte europea di giustizia per le ripetute violazioni della direttiva Ippc, 2008/1/CE, la norma europea sull'obbligo di prevenzione dell'inquinamento tramite le cosiddette "Aia".
LA sigla, che sta per Autorizzazione integrata ambientale, corrisponde ad un documento che ogni Ministero dell'Ambiente degli stati membri deve rilasciare ai gestori degli impianti altamente inquinanti solo una volta appurato che siano state utilizzate le "Bat".

Altra sigla misteriosa che sta per Best availble technologies: se vuoi fare andare l'impianto devi dimostrare di utilizzare le migliori tecnologie attualmente disponibili per ridurre l'impatto sull'ambiente. Bene, la Corte ha accertato che, su 5.669 impianti in esercizio nel nostro paese, solo 4.465 erano dotati di Aia (e quindi utilizzano le Bat).
I restanti 1.204 impianti sono ancora in fase di autorizzazione, ma continuano a lavorare.(nota di UNITI PER LA SALUTE:ANCHE LA CENTRALE A CARBONE TIRRENO POWER DI VADO-QUILIANO fa parte dei 1204 che continuano da ANNI........A lavorare con AUTORIZZAZIONE Scaduta non adeguata alle migliori tecnologie disponibili....... )

Centrali elettriche, discariche, depuratori, fonderie e poli petrolchimici: c'è di tutto tra le aziende che devono essere sottoposte ad Aia e c'è di tutto tra quelle che ancora non hanno il pezzo di carta del Ministero.
Questione di malaburocrazia? Mica tanto: aggiornare le tecnologie costa moltissimo, anche perché durante i lavori di "ambientalizzazione" degli impianti la produzione si ferma, con ulteriore perdita economica per il gestore.

Ciliegina sulla torta: il termine ultimo affinché tutti gli impianti da sottoporre ad Aia fossero in regola (o altrimenti venissero chiusi) era il 30 ottobre 2007.
L'ambiente, in Italia, non è una priorità...

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