il "Comunicato Ubik "
Il Procuratore Caselli a Quiliano:
Oggi, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, riportiamo le inedite parole pronunciate del Procuratore Capo di Torino Gian Carlo Caselli quest’estate al campeggio dell’Anpi a Quiliano, dove ha sottolineato “la forza straordinaria della nostra Costituzione nella tutela della salute..."
Oggi, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, riportiamo le inedite parole pronunciate del Procuratore Capo di Torino Gian Carlo Caselli quest’estate al campeggio dell’Anpi a Quiliano, dove ha sottolineato “la forza straordinaria della nostra Costituzione nella tutela della salute..."
"Sono
vent’anni che la politica delega alla Magistratura problemi che non sa
come risolvere. Ilva, Montedison, ThyssenKrupp, Eternit: la Magistratura,
forte della sua indipendenza, riesce a far celebrare processi contro
questi colossi, tutelando finalmente
la salute dei cittadini…”
(Proprio come la combustione del carbone a
Vado, nell'ambito di un fascicolo aperto con l’accusa di omicidio
plurimo…)
Qui il
video:
http://www.youtube.com/watch?v=_20Ev5u4-vw
“La Costituzione e la Magistratura a tutela della salute contro i colossi che inquinano”
“La Costituzione e la Magistratura a tutela della salute contro i colossi che inquinano”
“…per quanto riguarda il diritto alla salute, per
esempio una volta si poteva scaricare nelle acque pubbliche tutto quello
che si voleva, i veleni più incredibili, e non succedeva
niente perché non c’era ancora una legge che lo vietasse – oggi magari
nonostante le leggi lo si fa lo stesso ma almeno c’è la legge che lo vieta
– o una legge che imponesse i depuratori, finché la magistratura, una
parte almeno, quelli che verranno subito definiti “Pretori d’assalto”
scoprono la Costituzione, consapevoli della forza che deriva dall’essere
indipendenti in forza dei principi scritti nella Costituzione, e allora
-dalla pletora delle leggi plenarie del nostro ordinamento- riesumano per
esempio una legge che tutela il patrimonio ittico del nostro paese, e cioè
che se tu scarichi nel mare o nei fiumi delle sostanze tossiche facendo
del male ai pesci commetti un reato.
Un piccolo reato, una contravvenzione, unita con allora poche lire
di multa. Un reato, che in quanto reato mette in movimento l’intero
meccanismo del processo penale, compresa la possibilità di sequestrare ciò
che determina il reato, produce dei danni, per evitare che questi danni
siano portati ad ulteriori conseguenze.
Stiamo già
parlando dell’Ilva, anche se storicamente parlerò di altri casi…
Alcuni Pretori d’assalto una quarantina di
anni fa sequestrarono
uno stabilimento Montedison che scaricava in mare fanghi rossi di
Scarlino, uno scandalo incredibile perché toccare la
Montedison all’epoca era toccare la prima -insieme alla Fiat- potenza
economico-politica del nostro paese.
Questi pretori, forti della loro
indipendenza, applicando la Costituzione in modo da rendere il diritto
alla salute non soltanto cosa scritta ma cosa effettiva e
reale, sequestra la Montedison e mettono in movimento in
progress tutta una serie di cose che porteranno anche alla legge Merlin,
la prima legge che prevede obblighi precisi di tutela per la salute
pubblica anche attraverso il non inquinamento delle acque pubbliche.
Questo
è la forza straordinaria ancora oggi della
nostra Costituzione, per quanto riguarda la tutela della salute e della
sicurezza sul posto di lavoro: diritti scritti che prevedono nel contempo
strumenti di presìdio e di tutela di questi diritti, e che
in quanto autonomi possono fare ciò che è necessario perché i diritti
siano quanto più possibile realizzati nell’interesse di tutti.
Potremmo fare un’infinità di esempi che sono la storia dell’applicazione della nostra Costituzione in tutti questi anni.
Pensiamo alla ThyssenKrupp o alla Eternit: la magistratura che
forte della sua indipendenza riesce a far celebrare processi contro questi
colossi mondiali, parliamo di multinazionali potentissime, meglio
tutelando finalmente, con terribili ritardi ma certamente
non dovuti alla magistratura, la salute
dei cittadini in fabbrica e fuori dalla fabbrica, perché
per l’Eternit lo sapete tutti sono morte tremila persone ma non soltanto
operai che lavoravano in fabbrica, anche persone che in fabbrica non erano
mai entrate ma che sono venute a contatto per esempio con gli indumenti
che i loro parenti indossavano lavorando in fabbrica che potevano causare
malattie e sofferenze fino ad esiti anche letali.
E
oggi il caso Ilva e l’inerzia della politica:
sono vent’anni che la politica delega alla
magistratura problemi che non sa come risolvere o non ha la
forza di affrontare cercando delle soluzioni…
La
politica costantemente delega alla magistratura i problemi che non sa
risolvere ma con un corollario, una sorta di asticella che non viene mai
scritta, mai esplicitata, ma idealmente fissata; quando la magistratura
oltrepassa questa asticella, nel senso che tocca interessi che del
controllo della legalità non ne vogliono sapere, ecco che scoppiano le
polemiche furibonde contro la magistratura, esattamente quello che è
successo in tutti questi anni per chi si è occupato di queste
cose.
È
questa capacità della Costituzione -diritti correlati a strumenti autonomi
di presìdio dei diritti stessi- che preoccupa ancora oggi certe forze
politico-culturali del nostro paese che quindi vedono la Costituzione come
un fastidio, come un ostacolo alla migliore realizzazione dei loro
interessi, al recupero di quei rapporti di forza che sono
precostituzionali e che si è cercato in svariati modi e si cercherà ancora
di recuperare andando in contrasto in contraddizione in controtendenza
rispetto a quelli che sono gli interessi di tutti i cittadini per
privilegiare ancora una volta qualcuno soltanto, quindi per ridare
cittadinanza alla parola privilegi istituzionalmente parlando, che sono
proprio quei privilegi che la nostra Costituzione ha voluto cancellare
fondando la sua architettura sul primato dei diritti uguali per
tutti…”
(Procuratore Capo di Torino Gian
Carlo Caselli)
Comunicato
Ubik
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