COOKIES POLICY DI UNITIPERLASALUTE.

QUESTO BLOG UTILIZZA COOKIES ,ANCHE DI TERZE PARTI.SCORRENDO QUESTA PAGINA ,CLICCANDO SU UN LINK O PROSEGUENDO LA NAVIGAZIONE IN ALTRA MANIERA ,ACCONSENTI ALL'USO DEI COOKIES.SE VUOI SAPERNE DI PIU' O NEGARE IL CONSENSO A TUTTI O AD ALCUNI COOKIES LEGGI LA "COOKIES POLICY DI UNITIPERLASALUTE".

30 gennaio 2013

SIAMO PROTETTI DAL RISCHIO INDUSTRIALE?

 Non che ci sorprendano tali dati, ma nemmeno pensavamo a casi di queste proporzioni. Il numero chiave oggi è 1.100, ed è il numero di impianti industriali che sono potenzialmente bombe pronte ad esplodere, con conseguenze anche peggiori di quelle dell’ILVA. Si tratta di strutture in cui si lavorano materiali pericolosi che, seppur costruite in sicurezza e secondo la legge, risultano piuttosto sconosciute ai cittadini che in quegli stessi Comuni ci vivono.L’associazione ambientalista ha voluto indagare sul tasso di conoscenza e sulla preparazione alle emergenze, ed il quadro che ne è risultato dal dossier Ecosistema rischio Industrie è stato preoccupante.
Un deficit di informazione grave. Preparare i piani di emergenza senza coinvolgere in maniera adeguata la popolazione che vive attorno all’impianto significa ridurre fortemente il livello di sicurezza.Continua su Ecologiae



ECOSISTEMA  RISCHIO INDUSTRIE
Dossier sui comuni italiani in cui sono presenti insediamenti a rischio d’incidente rilevante

Gli insediamenti industriali che trattano sostanze potenzialmente pericolose, quali impianti chimici,petrolchimici, depositi di gpl, raffinerie o depositi di esplosivi o composti tossici, possono costituire un rischio per l’ambiente e la popolazione.
 In caso d’incidente o di malfunzionamento dell’impianto, infatti, la presenza di tali sostanze può contribuire a causare incendi, contaminazione dei suoli e delle acque o nubi tossiche.
Con il progetto Ecosistema rischio 2011, campagna nazionale di monitoraggio, prevenzione e informazione per la mitigazione dei rischi naturali e antropici, Legambiente e Dipartimento
della protezione civile hanno realizzato un’indagine volta a focalizzare l’attenzione su alcuni temi legati alla sicurezza dei cittadini e alla tutela dell’ambiente nei comuni italiani dove sono presenti insediamenti a rischio d’incidente rilevante.

L’indagine mira a verificare la realizzazione da parte dei comuni delle attività finalizzate alla corretta e costante informazione dei cittadini, sia sul rischio d’incidente, sia per quanto riguarda i comportamenti da adottare per rimanere in sicurezza in caso di emergenza. 
Lo studio prende in considerazione la realizzazione o la partecipazione da parte della amministrazioni comunali a
periodiche esercitazioni, anche con il coinvolgimento della popolazione, il recepimento da parte dei comuni delle informazioni contenute nei Piani d’Emergenza Esterni (PEE) redatti dalle competenti Prefetture e una corretta pianificazione urbanistica che tenga conto del rischio.

Nel Decreto si prendono in considerazione la probabilità e la possibilità che le conseguenze di un incidente rilevante possano essere accresciute a causa del luogo, della vicinanza tra loro di più stabilimenti o delle sostanze presenti (il cosiddetto effetto domino).


Riportiamo solo alcune immagini tratte dal documento 
Guardate la Liguria!!!!!

 

IL COMUNE DI QUILIANO HA RISPOSTO  IL COMUNE DI VADO PAREBBE DI NO....
LE TABELLE SONO   SIGNIFICATIVE

Considerazioni di "Uniti per a Salute"
Considerate  che nel  fazzoletto di terra,compreso tra i Comuni di Vado Ligure e di Quiliano,  c'è da oltre quarant'anni  una centrale a carbone..... e   dal 2007 un ulteriore gruppo a ciclo combinato a metano.(La Tirreno Power  ci risulta che dal 2012 é considerata a rischio incidente rilevante).
Considerate  che su questo stesso esiguo fazzoletto di terra vi sono ,sempre in mezzo alle case, anche due depositi di idrocarburi,la Sarpom  e la Petrolig, una ditta di addittivi come l'Infineum ed una ditta per il trattamento dello Zinco come la Zinox .

La Sarpom ,l' Infineum , la Petrolig  , la Zinox  ed anche la Tirreno Power per le problematiche connesse con i materiali trattati,sono industrie a rischio incidente  rilevante , soggette quindi alla legge Seveso e sono posizionate  in mezzo alle case di questo fazzoletto di terra densamente abitato.

I CITTADINI SONO CORRETTAMENTE ED ADEGUATAMENTE  INFORMATI 
 E TUTELATI  DAI POTENZIALI RISCHI?

Nessun commento: