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28 luglio 2013

Il Secolo XIX :Smog a San Genesio, i dati in Procura

Tratto da  Il Secolo XIX

Smog a San Genesio, i dati in Procura. 


Savona - I rilievi eseguiti dalla centralina mobile di Arpal posizionata in località San Genesio hanno certificato che nella zona è stato superato il limite annuale di biossido di azoto (No2) un inquinante derivante dalla combustione di gas fossili, quindi dal funzionamento di motori a scoppio, calderine per il riscaldamento, e centrali a carbone.
La relazione dell’agenzia dell’ambiente, che in questi giorni è stata trasmessa all’Osservatorio regionale sulla Tirreno Power e anche alla Procura della Repubblica di Savona, attesta un valore medio annuale di questo inquinante a 44 microgrammi per metro cubo d’aria, quando il limite di legge è di 40.
 Ma c’è di più: nel documento i tecnici di Arpal analizzano tutte le possibili concause di questo tasso di inquinamento e, in base ad un complesso sistema di incrocio e comparazione dei dati rilevati, non escludono che a provocare il superamento dei limiti abbia contribuito l’attività della centrale a carbone.
«Va detto che si tratta di risultati preliminari, e ancora non definitivi, visto che l’attività delle nostre rilevazioni continuerà almeno fino alla fine dell’anno - spiega Gino Vestri, direttore della sede savonese di Arpal - E occorre aggiungere che i nostri test si sono rivolti ad ampio raggio, su tutti i composti inquinanti (come le polveri sottili, o l’anidride solforosa, per fare qualche esempio, ndr) e l’unico supero, peraltro limitato, si è verificato con l’No2».
Ora la relazione è nella disponibilità dell’Osservatorio, un organismo di cui fanno parte rappresentanti degli enti locali interessati (i Comuni di Vado e Quiliano) della Regione e dell’Asl 2, i quali decideranno come procedere nei confronti di questo picco di inquinamento fuori legge. 

Ma il documento è anche nelle mani del Procuratore capo Francantonio Granero, che proprio sulla Tirreno Power sta svolgendo una delicata indagine per per verificare se esista un collegamento diretto fra le emissioni delle attività industriali della zona di Vado e l’elevato tasso di morbilità (ovvero la frequenza con cui una malattia si manifesta in una determinata cerchia di persone) e mortalità rilevato negli ultimi decenni nel Savonese.  

Su questo fronte la procura ha acquisito il mese scorso una consulenza elaborata da un pool di tecnici, tra cui Paolo Crosignani, primario dell’Istituto Tumori di Milano, e lo pneumologo Paolo Franceschi, responsabile ambiente dell’Ordine dei Medici di Savona.

Per tale inchiesta la fase delle indagini preliminari dovrebbe concludersi il prossimo settembre.

 

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