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30 gennaio 2014

Chiudere tutti i camini: a Brindisi si riapre l'AIA della centrale Enel Federico II di Cerano.

Tratto da Speziapolis

foto A. Bertelà
La regione Puglia chiede la riapertura dell'AIA della centrale Enel di Cerano (Brindisi) a causa del ripetuto superamento del limiti di emissione del PM10 nel Comune di Torchiarolo e del nuovo Piano di Risanamento della Qualità dell'Aria. 

Aveva fatto sorridere nel 2011 la guerra ai camini sferrata dal Sindaco Giovanni Del Coco, deciso a combattere le polveri sottili nel suo comune. Il divieto riguardava anche la combustione della legna in campagna.
.............Il provvedimento aveva strappato battute ironiche sui SN e qualche arrabbiatura: vedrai che ora la causa del superamento dei PM sono i camini - si scriveva su twitter - e la centrale dell'Enel con le sue 15mila tons di CO2/anno e tutto ciò che si portano appresso? 
 
  Nel 2011 sapevamo già (ARS) che la combustione della legna è altrettanto inquinante di quella del carbone - a maggior ragione se non ci si cura dei filtri di stufe e camini o addirittura la si brucia all'aperto - ma la IARC non aveva ancora inserito lo smog e la combustione delle biomasse tra i cancerogeni certi per l'uomo. 
Ma nel 2011 sapevamo anche che il contributo della centrale Enel di Brindisi non poteva non essere chiamato in causa.
Si è dovuti arrivare alla fine del 2013 (dopo che si era lasciato andare l'appuntamento dell'AIA del 2012) perchè la Regione Puglia scrivesse una letterina al Ministero dell'Ambiente chiedendo la riapertura dell'AIA, l'inserimento dei regimi transitori nel calcolo delle emissioni e la riduzione del 10% delle emissioni di PM.
.....
p.s.
nel frattempo in Liguria la Regione ha legalizzato la combustione degli sfalci agricoli e a Savona la Procura seguita nella sua inchiesta vs Tirreno Power. Dopo che a Porto Tolle ci sono in ballo oltre trenta miliardi di danni ambientali e qualche anno di prigione, richiesti per la filiera del comando di Enel. Alla Spezia si aspetta l'intervento della magistratura a fronte degli esposti sulla centrale Enel, a partire dalla confusione della politica e dall'ambiguità di Enel (qui). 
E le evidenze scientifiche della nocività del carbone? Quelle magari tra una ventina d'anni, con buona pace nostra e dei cambiamenti climatici.
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