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21 aprile 2014

1) SAVONA 22 Aprile-6 Maggio : END THE AGE OF COAL . RINUNCIARE AL CARBONE SI PUO' . SI DEVE. 2) STOP COAL NOW : IL CARBONE NON PUO' ESSERE PULITO.


A SAVONA PRESSO LA LIBRERIA UBIK 
 LA MOSTRA “END THE AGE OF COAL” 
DI GREENPEACE ITALIA
 Dai disastri del carbone alla Rivoluzione Energetica.

La mostra “END THE AGE OF COAL” di Greenpeace Italia, visitabile presso la libreria Ubik dal 22 aprile “Giornata Internazionale della Terra”, è un percorso fotografico che raccoglie foto scattate in tutto il mondo testimoniando le minacce che vengono al clima e alla salute umana dall’uso del carbone come fonte energetica, e mostrando soluzioni già disponibili e dimostratesi efficaci per un futuro di energia pulita e rinnovabile.



IL PROBLEMA
Secondo le previsioni dell’IPCC, la più importante commissione di studio delle Nazioni Unite sul riscaldamento globale, se non si ridurranno presto le emissioni di gas serra la temperatura superficiale della Terra, entro la fine di questo secolo, crescerà tra gli 1,8 e i 4 gradi centigradi. Un gruppo internazionale di scienziati presieduto dal Nobel Paul Crutzen sostiene che già oggi “i cambiamenti causati dall’uomo nella composizione dell’atmosfera e nella qualità dell’aria causano a livello globale 2 milioni di morti premature ogni anno”.
I cambiamenti climatici toccano direttamente il nostro Paese. Le temperature medie dell’Italia si stanno alzando rapidamente. I 10 anni più caldi dal 1800 a oggi sono successivi al 1990; di questi, 6 su 10 sono successivi al 2000.
Oramai esiste un’ampia letteratura scientifica che non lascia dubbi sulle cause antropiche del cambiamento climatico; e se ne sta sviluppando una altrettanto ampia, in cui per la prima volta si associano precisi eventi estremi ai trend di riscaldamento globale.

LA CAUSA

Le centrali a carbone sono la principale fonte di emissione di anidride carbonica, anche nota come CO2. L’alta concentrazione di CO2 nell’atmosfera è la principale causa dei cambiamenti climatici in corso. Il carbone, infatti, è responsabile a livello globale di oltre il 40% del totale delle emissioni di CO2 e rappresenta il modo peggiore e più inquinante di produrre energia elettrica.
Le aziende che producono energia amano parlare di “carbone pulito” ma di pulito, il carbone, non ha proprio nulla e la CO2 è solo la “punta dell’iceberg”. Le centrali a carbone producono 84 differenti sostanze inquinanti (fonte: EPA) che comportano pesanti conseguenze ambientali e sanitarie per i territori circostanti gli impianti. 
Un impianto di 1000 Megawatt di potenza produce quasi 6 milioni di tonnellate di CO2 all’anno oltre a ossidi di zolfo, ossidi di azoto, metalli pesanti come il nichel, il cadmio, mercurio, arsenico o il piombo, isotopi radioattivi come l’uranio e le famose polveri sottili, responsabili di malattie sempre più diffuse, sopratutto nelle città.

GLI IMPATTI SANITARI

I fumi emessi dalle ciminiere delle centrali elettriche a carbone, in Europa, uccidono più di due persone l’ora. È questo il dato più allarmante del rapporto “Silent Killers” realizzato da Greenpeace e pubblicato lo scorso giugno. Lo studio, basato su una ricerca condotta dall’Università di Stoccarda, evidenzia gli impatti sanitari dell’inquinamento prodotto dalla combustione del carbone nei Paesi dell’UE: 22.300 morti premature – su base annua – equivalenti alla perdita di 240.000 anni di vita. I fumi delle centrali censite nella ricerca determinano inoltre la perdita annua di 5 milioni di giornate lavorative.
Secondo il rapporto, nel 2010 il carbone ha causato in Italia 499 morti premature, equivalenti a 5.360 anni di vita persi, e determinato la perdita di 113 mila giornate di lavoro. In base a tale studio la centrale di Savona risulta la più ‘letale’ in Italia, con 120 morti premature annue imputabili (nel solo 2010).

LE SOLUZIONI

Mentre il carbone rimane un problema presente e minaccioso, un futuro alternativo al consumo delle fonti fossili si delinea sempre più nitido. La produzione di elettricità da fonti rinnovabili ha oramai superato in Italia, secondo le stime più recenti, il 30% del totale nazionale; e già da alcuni anni, su scala globale, gli investimenti in fonti rinnovabili superano quelli per le infrastrutture dedicate allo sfruttamento delle fonti fossili.
Greenpeace chiede all’Unione Europea di fissare nuovi obiettivi vincolanti di sviluppo delle rinnovabili (+45%), di abbattimento dei gas serra (-55%) e di efficienza energetica (+40%) per il 2030. E di porre fine all’”età del carbone”.
Con lo sviluppo delle fonti rinnovabili e il risparmio energetico garantito da serie misure di efficientamento, è possibile cominciare sin d’ora a chiudere le centrali a carbone più vecchie e inquinanti, come quella di Savona. Oggi questa prospettiva è stata confermata dall’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) e perfino dall'IEA (International Energy Agency), che chiede all'Europa di iniziare presto il phase-out del carbone.

Rinunciare al carbone si può.
Si deve.


Tratto da  Stop now Brindisi

Il carbone non può essere pulito  Galleria fotografica










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