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07 gennaio 2015

Per Tirreno Power, il decreto del Ministero conferma l’AIA “senza sconti”.

Tratto da Ninin

Vado Ligure, AIA senza proroghe. 
Il decreto AIA in edizione integrale.


L'azienda invitata a presentare un piano di bonifica e ripristino dei luoghi. Sospesa anche la certificazione EMAS. Pubblichiamo integralmente l'ultimo decreto AIA sulla centrale a carbone di Vado / Quiliano

Il documento in versione integrale scaricabile QUI

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Tratto da IVG

Tirreno Power, il decreto del Ministero conferma l’AIA “senza sconti”.

Vado L. Il decreto da parte del Ministero dell’Ambiente sulla nuova AIA per la centrale a carbone Tirreno Power conferma i parametri e limiti stabiliti dal PIC – Parere Istruttorio Conclusivo – e dal Piano di Monitoraggio e Controllo (Pmc), elaborati dalla Commissione ministeriale IPPC (“Integrated Pollution Prevention and Control”), che ricalca quella definitiva approvata nella successiva Conferenza dei servizi lo scorso 4 dicembre, quando c’era stato il no della Regione (con la richiesta di modifiche) ed il sì dei Comuni di Vado Ligure e Quiliano rispetto alle prescrizioni indicate per un possibile riavvio degli impianti del sito produttivo vadese.
Confermate, quindi, le prescrizioni: una immediata riduzione delle emissioni, l’avviamento non più ad olio combustibile, ma a gas naturale, con l’installazione dei bruciatori nei gruppi VL3 e VL4.
L’azienda sperava che nel decreto finale del Ministero fossero inseriti cambiamenti idonei per una fattiva ripartenza e avere così le garanzie sui lavori di ristrutturazione previsti per la centrale, rendendo così operativo l’adeguamento all’AIA. Invece, le osservazioni prodotte non sono state tenute in considerazione: il decreto non lascia sconti e a livello procedurale conferma il lavoro svolto per la definizione della nuova Autorizzazione Ambientale Integrata.
Certamente il decreto rimane una doccia fredda per l’azienda, conferma prescrizioni che aveva già giudicato impraticabili. Ora bisognerà attendere la reazione del gruppo Tirreno Power e capire se il governo avrà ancora margini di manovra sulla complessa partita che riguarda la centrale vadese (anche in riferimento a quanto approvato per il carbonile che si discosta dai contenuti espressi dal PIC).

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