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29 dicembre 2015

Italia. vergognosi incentivi alla lobby degli inceneritori

Tratto da QualEnergia

Coordinamento FREE: "vergognosi incentivi alla lobby degli inceneritori"

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"La lobby degli inceneritori ha trovato un altro regalo sotto l'albero di Natale: si tratta degli incentivi previsti nel Decreto ministeriale Fer non fotovoltaiche che al momento è al vaglio di Bruxelles, dopo essere passato in Conferenza Stato-Regioni.
Si tratta di un regalo cospicuo che prevede per gli inceneritori una tariffa incentivante di 119 euro per MWh, quando per un impianto eolico o a biogas sono previste tariffe meno vantaggiose", lo scrive in una nota il Coordinamento Free, fonti rinnovabili ed efficienza energetica che raggruppa 30 associazioni del settore.
"Si tratta di un ennesimo, vergognoso, attacco alle rinnovabili, quelle vere e non quelle fasulle che negli anni hanno goduto di benefici come il Cip 6. E' ora di dire basta all'impoverimento di tecnologie che sono le uniche in grado di porre un limite al cambiamento climatico, in vista di una vera e propria rivoluzione green che in Italia tarda a venire", si legge nel comunicato FREE.
In effetti ci troviamo di fronte ad un altro provvedimento che contraddice tutte le recenti parole del governo sull'emergenza inquinamento di diverse aree del paese, a cominciare dalla pianura padana, dove peraltro sono molti gli inceneritori in funzione. Ricordiamo che oggi in Italia gli inceneritori sono 40 e 6 in costruzione. Il governo inoltre sta presentando la richiesta di realizzarne altri 9 in Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Abruzzo, Sardegna e 2 in Sicilia.
Secondo i rapporti dell’ Ispra, nonostante una lieve diminuzione tra il 2013 e il 2014, si è passati dai 3,8 milioni di tonnellate di rifiuti inceneriti nel 2005 ai 5,1 milioni dello scorso anno (+34,8%). I più importanti operatori del settore sono: Gruppo Hera, A2A e Iren.
Nel 2014 la percentuale di raccolta differenziata è arrivata al 45,2% (13,4 milioni di tonnellate) con un aumento del 3% rispetto al 2013. Ma questa è solo la quota obbligatoria prevista per il 2008. Oggi l'obiettivo è del 65%. Una seria politica sui rifiuti, che riduca discariche e inceneritori, sarebbe il segnale di una cifra etica e pragmatica dei nostri governi. Ma di questo c'è poco traccia in questo come nei precedenti esecutivi.

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