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29 gennaio 2016

Tirreno Power: La Rete Savonese Fermiamo il Carbone chiede un incontro urgente alla Regione Liguria.

Risultati immagini per Rete Savonese Fermiamo il Carbone

Tratto da Ninin

           Tirreno Power:  La Rete    Savonese Fermiamo il Carbone bussa per la terza volta alla porta della Regione Liguria

La "Rete savonese fermiamo il carbone", rinnova per la terza volta (già reinviata per posta PEC) la richiesta di essere ascoltata in merito alla situazione sia ambientale che sanitaria relativa alla centrale termoelettrica di Vado-Quiliano. Ricordiamo che si tratta di una “centrale in città” che si trova al centro di un vasto agglomerato urbano densamente popolato


Al Sig. Presidente della Regione Liguria
Ai Sigg. Componenti della Giunta della Regione Liguria

p.c. ai Sigg. Componenti del Consiglio della Regione Liguria
p.c. agli Organi di informazione
p.c. ai rappresentanti delle associazioni ambientaliste nazionali

Oggetto: richiesta incontro urgente in merito alla situazione sia ambientale che sanitaria relativa alla centrale termoelettrica Tirreno Power di Vado-Quiliano

Codesta Giunta ha già convocato o intende convocare diverse realtà del territorio, mentre alle nostre richieste di audizione non è ad oggi pervenuto alcun riscontro.
Si è appreso, dal comunicato ufficiale della Regione del 12 gennaio, dell’apertura di un tavolo in cui “Azienda e Regione stanno lavorando per giungere a una proposta condivisa che coinvolga gli Enti locali e le organizzazioni sindacali. L’azienda ha messo sul tavolo alcune possibili opzioni di breve e medio-lungo periodo…”
Stupisce grandemente ed è fonte di seria preoccupazione constatare che in questo comunicato non vi sia un solo accenno ai gravi problemi sanitari evidenziati dalle pesantissime accuse formalizzate dalla Procura della Repubblica di Savona ( che vedono come indagati a vario titolo per disastro, omicidio e abuso d’ufficio alti dirigenti della stessa azienda, amministratori -anche attuali- e funzionari pubblici anche regionali).
Stupisce grandemente che non vi sia alcun accenno al risanamento di un territorio pesantemente colpito, così come risulta dalle indagini e dalle perizie disposte dalla Magistratura.
Ma la cosa che stupisce di più, è che, nonostante le ripetute richieste, non si siano ancora ascoltate quelle rappresentanze dei cittadini che con grande impegno civico e senso di responsabilità, in questi anni di ”neghittosità degli organi pubblici chiamati a svolgere attività controllo” (così l’ordinanza di sequestro dei gruppi a carbone emessa dal GIP presso il Tribunale di Savona) hanno continuato a denunciare i gravi problemi poi evidenziati in modo ancor più drammatico dalle inchieste giudiziarie.


Non si può pensare che la Regione intenda discutere i propri programmi per tentare di risolvere il problema soltanto con chi pare aver contribuito a provocarlo, rifiutando invece il confronto con chi ha cercato, da tempo, di denunciarlo, tra i primi l’Ordine dei Medici.
E’ nostra convinzione che non si comprenda, o non si voglia comprendere, come anche il problema occupazionale, oltre che da scelte gestionali e dal mercato, discenda dalla sottovalutazione dei problemi sanitari ed ambientali che si sono stratificati nel tempo.
Siamo certi che Codesta Giunta non vorrà ricalcare l'atteggiamento ed il modus operandi della precedente, giacché diversamente se ne assumerà ogni conseguente responsabilità, innanzitutto di fronte ai cittadini.
Da parte nostra, in rappresentanza delle molte realtà di associazioni, comitati, gruppi politici e cittadini (con il sostegno del livello nazionale di Greenpeace, WWF, Legambiente ed ARCI), ci dichiariamo ancora una volta disponibili a un urgente incontro avente finalità costruttive e propositive. Riteniamo a buon diritto che le rappresentanze dei cittadini che da anni sono parte attiva per la tutela della salute anche con diffide ed azioni in sede giurisdizionale, debbano essere invitate ai "tavoli" e nelle sedi dove si discute del nostro futuro, in ossequio ai principi di trasparenza e partecipazione garantiti anche dalla normativa europea.


RETE SAVONESE FERMIAMO IL CARBONE

Comitato Acqua Bene Comune 
Comitato Ambiente Spotorno-Noli 
Comitato Albamare 
Gassa Gruppo Acquisto Solidale 
Legambiente 
Libreria Ubik
 Movimento Consumatori
 Nuovo Filmstudio 
Uniti per la Salute Onlus
 API Alleanza per l’Italia
 MoVimento 5 Stelle 
Noi per Savona 
Rifondazione Comunista 
Federazione dei Verdi 

Con il sostegno di:
 Medicina Democratica 
Associazione “SI alle rinnovabili, NO al nucleare” 

Con il sostegno delle associazioni nazionali: 
Greenpeace Italia 
WWF Italia 
Legambiente 
ARCI Nazionale



Stralcio dall’ordinanza di sequestro dei gruppi a carbone emessa dal GIP presso il Tribunale di Savona:

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