COOKIES POLICY DI UNITIPERLASALUTE.

QUESTO BLOG UTILIZZA COOKIES ,ANCHE DI TERZE PARTI.SCORRENDO QUESTA PAGINA ,CLICCANDO SU UN LINK O PROSEGUENDO LA NAVIGAZIONE IN ALTRA MANIERA ,ACCONSENTI ALL'USO DEI COOKIES.SE VUOI SAPERNE DI PIU' O NEGARE IL CONSENSO A TUTTI O AD ALCUNI COOKIES LEGGI LA "COOKIES POLICY DI UNITIPERLASALUTE".

26 febbraio 2016

RICORDA : L’inquinamento minaccia la salute per decenni.

                         Tratto da Healthdesk

L’inquinamento minaccia la salute per decenni

Chi ha vissuto in aree inquinate negli anni Settanta, oggi ha un rischio di morte più alto del 14 per cento rispetto a chi 40 anni fa respirava aria più pulita
Cristina Gaviraghi

Non è solo questione di soffrire con più frequenza di raffreddore, mal di gola e raucedine
La scienza sta mostrando sempre di più che l’influenza dell’inquinamento atmosferico sulla salute va ben oltre, con effetti che coinvolgono cuore, arterie, polmoni in modo tanto serio da incidere sul tasso di mortalità. 

E dall’Imperial College di Londra arriva anche la notizia che i danni dell’aria malsana si protraggono per molto tempo, facendosi sentire anche a distanza di trent’anni e più. Sulla rivista Thorax è stato infatti pubblicato uno dei più lunghi studi condotti sugli effetti dell’inquinamento atmosferico. 
Nell’indagine, la salute di circa 340 mila persone, residenti in Inghilterra e Galles, è stata messa in relazione con la qualità dell’aria presente in quelle zone, valutata negli anni 1971, 1981, 1991 e 2001. I ricercatori, coordinati dall’epidemiologa Anna Hansell, hanno cercato di capire se, negli anni, i tassi e alcune cause di mortalità erano collegati con i dati relativi alle concentrazioni di alcuni inquinanti atmosferici, come il fumo nero, il biossido di zolfo e il PM10. 

I primi due, prodotti in gran parte dalla combustione di carbone, cherosene e olii combustibili, erano inquinanti particolarmente diffusi fino agli anni novanta, mentre negli ultimi due decenni le cosiddette polveri sottili, legate in gran parte al traffico veicolare, hanno cominciato a pesare sempre di più sulla qualità dell’aria. Nel corso del tempo, la varietà delle sostanze nocive presenti in ciò che respiriamo si è modificata, anche in base ai cambiamenti dei combustibili bruciati e delle attività dell’uomo e i livelli di certi inquinanti sono diminuiti rispetto a quelli presenti negli anni Settanta.
Ma ciò che rende l’aria malsana nei tempi moderni sembra essere particolarmente pericoloso. 

I dati raccolti hanno mostrato, infatti, che a ogni incremento di unità di inquinamento, quantificata in 10µg di sostanze inquinanti per un metro cubo d’aria, registrato nel 2001 era associato un aumento della probabilità di morte tra il 2002 e il 2009 pari al 24 per cento........

«Per tradurre in termini più pratici quanto abbiamo osservato possiamo affermare che a un abitante di una zona altamente inquinata nel 1971 era associato un rischio di morire, nel periodo 2002-2009, più alto del 14 per cento rispetto a quello relativo a chi invece aveva respirato aria più pulita; un valore non certo irrilevante che spinge a proseguire la ricerca sull’argomento», spiega Hansell. 

Ma morire per cosa? Le patologie legate all’inquinamento atmosferico riguardano principalmente polmoni e cuore. 
Le polveri sottili e le sostanze tossiche presenti nell’aria si insinuano nelle vie respiratorie favorendo l’insorgenza di bronchiti, enfisema, polmoniti e patologie polmonari più serie. Non solo. Recenti studi mostrano che gli inquinanti possono penetrare a tal punto nel corpo da diventare pericolosi anche per il sistema cardiocircolatorio, aumentando il rischio di ictus e infarto.....
 Leggi su  Healthdesk l'articolo integrale

Nessun commento: