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24 ottobre 2016

Per l' Agenzia europea dell´ambiente occorre investire più decisamente sulle rinnovabili.

Tratto da arpae.it
Secondo un rapporto dell´Agenzia europea dell´ambiente occorre investire più decisamente sulle rinnovabili.
(21/10/16) 
Il rapporto dell’Agenzia europea per l’ambiente (Eea) “Transforming the EU power sector: avoiding a carbon lock-in” evidenzia la necessità per l’Europa di saper guardare avanti con politiche a lungo termine che puntino agli investimenti in fonti di energia più pulite. 
L’Unione europea deve saper cogliere l’opportunità di “decarbonizzare” il settore della produzione energetica, sostituendo dove possibile le centrali a carbone vecchie e a fine vita con impianti a fonti rinnovabili da oggi al 2030, per raggiungere i propri obiettivi.
Il rapporto offre un’analisi dettagliata del settore di produzione energetica in Europa, evidenziando in particolare l’aspettativa di vita degli esistenti impianti a fonti fossili. Inoltre fornisce un confronto che mostra come per raggiungere gli obiettivi dell’Unione rispetto al cambiamento climatico la produzione da fonti fossili debba necessariamente diminuire progressivamente entro il prossimo decennio. 
Il settore della produzione elettrica europea è al centro della strategia per la decarbonizzazione dell’Unione. La produzione di energia rimane il settore con le più elevate emissioni di gas serra, che da solo è responsabile di circa un terzo di tutte le emissioni climalteranti legate all’energia e di più della metà delle emissioni registrate dal Sistema europeo di scambio di quote di emissione (Eu Ets). Il settore ha pertanto un ruolo molto importante da svolgere per gli impegni di riduzione delle emissioni e di miglioramento della qualità dell’aria. 
“Ringrazio l’Eea per questo rapporto - ha affermato il vice presidente della Commissione europea e commissario per l’unione energetica Maros Sefcovic - È assolutamente necessario che i nuovi investimenti che saranno fatti nei prossimi anni vadano verso energie pulite come le rinnovabili e non ci leghino invece alle emissioni di carbonio derivanti dalle fonti fossili anche nel nostro sistema energetico futuro. L’accordo della Cop21, raggiunto lo scorso anno, è stato ratificato da abbastanza paesi da entrare in vigore e dà all’Europa l’opportunità di dare l’esempio e diventare il leader mondiale dell’efficienza energetica". 
“L’Europa - aggiunge il direttore esecutivo Eea Hans Bruyninckx - oggi produce 4 volte l’energia eolica e 70 volte l’energia solare che produceva nel 2005. Questa è una buona notizia, ma è necessario anche un chiaro orientamento di investimento che sappia guaradare in avanti, per superare la produzione da fonti fossili e rispettare gli obiettivi a lungo termine di riduzione delle emissioni di CO2. L’Europa è impegnata nella decarbonizzazione della propria economia e non possiamo permetterci di legare i nostri investimenti a tecnologie ad alta intensità di emissioni. Investire nelle rinnovabili e nell’efficienza energetica ci fornirà il migliore ritorno per i fondi utilizzati”. 
 Il rapporto mostra che la tendenza passata di estendere la vita di grandi impianti di produzione di energia da fonti fossili (con una potenza di almeno 200 MWe) o costruirne di nuove si scontrerebbe con i migliori scenari di decarbonizzazione illustrati nella Energy Roadmap 2050 dell’Unione europea e causerebbe una eccessiva potenza installata da fonti fossili. 
Questa situazione ipotetica è basata su un’analisi dettagliata, impianto per impianto, della capacità produttiva europea e della sua possibile evoluzione fino al 2030, basata sulle condizioni attuali e sulle ipotesi tecniche di vita degli impianti. ............Leggi tutto su arpae.it

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