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18 febbraio 2017

L’emergenza Gela, i metalli pesanti che fanno impazzire. Silenzi e coscienze.....

Tratto da http://www.siciliainformazioni.com

L’emergenza Gela, i metalli pesanti che fanno impazzire. Silenzi e coscienze sporche

I metalli pesanti non “uccidono” il giorno dopo, hanno bisogno di una lunga incubazione che ricorda il micidiale percorso che fa l’amianto per raggiungere le cellule degli esseri umani. I tempi possono allungarsi al punto da ipotizzare la trasmissione ereditaria delle malattie degenerative, creando una sorta di terreno fertile per le neuropatie. E’ così che si spiega il fatto che le malattie mentali, a Gela, colpirebbero ogni fascia di età.
Sono doppiamente colpevoli gli inquinatori, consapevoli o ignari, quanto le autorità preposte alla prevenzione ed alla cura delle malattie. “Culpa in vigilando”, e assenza di presidi sanitari, strutture di prevenzione e cura. Duemila malati di mente, ed almeno altrettanti pazienti non registrati, avrebbero dovuto mobilitare le persone e le coscienze. Anche gli ignari hanno capito che non sono il risultato di una concentrazione astrale avversa, né del destino cinico e baro e sono la somma di una serie di fattori patogeni concomitanti. L’industria – quella petrolchimica in testa – è stata “protetta” dagli allarmi degli ambientalisti e degli scienziati, e da una controparte attrezzata, in grado di contestare con indizi e prove lo stato delle cose.
Per più di mezzo secolo, gli impianti petriolchimici, le centrali a carbone e le raffinerie, come quelle di Gela sono state tenute di fatto al riparo delle contestazioni. Gli interessi delle popolazioni, e quelli in prima istanza dei lavoratori, non sono stati rappresentati da autorità “forti” ed attrezzate, ma da uomini e organizzazioni disarmate e talvolta dubbiose sul da farsi.
L’inquinamento da metalli pesanti, denunciato in questa testata con l’intervista al tossicologo Francesca Di Gaudio, è la testimonianza di questa “tutela” e sostanziale immunità concesse alle industrie inquinanti. Se così non fosse, Gela – e le aree omologabili a quella di Gela – avrebbero potuto contare almeno su servizi di assistenza e di cura delle malattie indotte dalla presenza nell’aria, nel terreno e nella catena alimentare, di “veleni” che avrebbero, sicuramente, provocato, nel tempo non solo malformazioni nei nascituri e tumori, a causa dell’amianto ed altri agenti patogeni, ma anche gravi neuropatie.
Anche l’autorità giudiziarie e gli investigatori più risoluti si sono dovuti arrendere davanti al deserto di strumenti e volontà “superiori”.........
E’ come se ci si fosse seduti in prima fila ad osservare, senza intervenire, la violenza o ci si fosse voltati dall’altra parte per evitare di essere coinvolti emotivamente.
Nei tribunali si celebreranno i processi per le terribili conseguenze dell’esposizione all’amianto a Gela, nei Ministeri e nelle sedi degli istituti di prevenzione e vigilanza ambientale si cercheranno le prove dei collegamenti fra i morti di tumore e l’inquinamento – marino ed atmosferico.
Chissà quanto bisognerà ancora attendere. Non tanto per avere giustizia, che pure è un bisogno sacrosanto, quanto per pretendere “la presa d’atto” dei guai presenti......
Anche la città ha le sue responsabilità: vittima della “violenza” ambientale, si è rivoltata contro l’industria, e combattuto soprattutto per mantenere la causa dei disastri, spaventata dalla prospettiva della perdita dei posti di lavoro. La schiavitù del silenzio....... 
Gela non ha meritato del risarcimento dei guai subiti, sia per la scarsa attenzione data ai reati ambientali, sia per il ricatto, costante, dell’industria sui posti di lavoro.
Ora nessuno può fingere di non sapere. Francesca Di Gaudio, uno dei magiori esperti nel campo delle indagini tossicologiche di laboratorio, sulle pagine di SiciliaInformazione, ha sbattuto davanti agli occhi di tutti la realtà, nuda e cruda, ha messo nero su bianco e reso la negligenza pubblica, denunciando le cause che provocano le malattie mentali e la “prevedibilità” delle neuropatie in presenza di agenti inquinanti, come i metalli pesanti.......
La Rai dedicherà all’emergenza “malatie mentali” di Gela uno speciale. Non abbiamo altra notizia su provvedimenti ed interventi da parte delle autorità sanitarie dotate di poteri decisionali. Questo “deserto” di sensibilità e di volontà ci pare più inquietante della stessa violenza perpetrata nei decenni ai danni del territorio e della gente.

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