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10 novembre 2011

1)Centrale a Carbone: i Comuni di Vado e Quiliano contestano al Ministero dell' Ambiente discrepanze nei verbali.2)TOGHE VERDI :CONFLITTI AMBIENTALI

La lettera apparsa oggi sul sito del Ministero dell'Ambiente in cui i sindaci di Vado e Quiliano segnalano con forza che quanto scritto nel verbale definitivo rappresenti " una versione non conforme a quanto effettivamente disquisito in merito" e anche "è evidente come nella versione definitiva del verbale i sopra esposti interventi siano stati modificati"
A nostro parere si tratta di una denuncia di gravità inaudita e che viene non da due persone qualsiasi ma da due sindaci nell'esercizio delle loro funzioni



Leggi la lettera  integrale Su  Savona News
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Tratto da napolimonitor


Conflitti ambientali

..Stefania Divertito è autrice di un libro inchiesta denso e appassionato, Toghe Verdi. Storie di Avvocati e battaglie civili, EdizioniAmbiente, 2011, che racconta di lotte civili a difesa di territori aggrediti e devastati da interessi speculativi. È un libro appassionato e puntuale che ricostruisce le storie, alcune non ancora concluse, dei conflitti ambientali e delle lotte di magistrati e avvocati (da qui le “toghe verdi”) ma soprattutto di cittadini, comitati e associazioni impegnati a impedire scempi, avvelenamenti e discariche.
Un insieme di storie, testimonianze e lotte che si legge tutto di fila e che costituisce una storia reale e sociale di questo paese. Conflitti ambientali che attraversano l’intero territorio nazionale e che hanno, di fondo, uno schema comune. 
Da un lato, una comunità che cerca di difendere il proprio territorio dagli interessi e dalle speculazioni, dall’altro un soggetto privato che ha dalla sua parte non solo la propria forza economica ma anche l’appoggio delle istituzioni. 
È il racconto di un paese che da questi conflitti è attraversato in ogni sua parte. 
Leggili  sull' interessante articolo integrale 
......Si va poi in Veneto, nella vecchia centrale Enel del Polesine, nel Veneto, una centrale da 2.640 MW, che come testimoniano i comitati cittadini “fino al 2006, quando era regolarmente in funzione, spesso capitava che dal camino della centrale uscivano pulviscoli neri, piogge acide di sostanze corrosive. Se ti cadevano addosso potevano bucarti la maglietta”
...... Il libro si conclude con una lunga intervista al procuratore Raffaele Guariniello e una riflessione sui crimini ambientali.

Questa cartografia dei conflitti ambientali, offre uno spaccato per certi versi sconsolante. Anche quando la giustizia arriva, in una aula di tribunale, a diversi anni dai fatti, il danno prodotto resta. 
L’acqua rubata, le falde inquinate, le mega-discariche, l’aria irrespirabile.


Un danno permanente che rimane lì.

Così come nulla potrà veramente risarcire le vittime del lavoro, dell’inquinamento e dell’amianto, nonostante l’impegno di giudici onesti. C’è però accanto a tutto questo il racconto di chi non si è arreso e ha accompagnato la propria vita quotidiana con una lotta costante, paziente e generosa. 
Tutto ciò, non basta forse a rispondere all’interrogativo che Erri de Luca pone nella sua prefazione: “Stefania Divertito fruga nella discarica della memoria pubblica e l’aggiorna. Fa restauro di coscienza civile della nostra sbracata identità di popolo. Reagiremo, alla lunga succederà, ma dopo quale altra sciagura ancora?”. 
Già, quando reagiremo?

Tratto da Toghe Verdi

Fermiamo il carbone a Porto Tolle

“Gli occhi di Matteo Ceruti sorridono sempre, anche quando si percepisce che è arrabbiato, ed è questo contrasto che mi colpisce. I modi pacati e le parole dirette come stilettate.
«Hanno cambiato la legge regionale del Parco del Delta del Po per poter avviare la trasformazione della centrale.
Prima del caparbio lavoro della giunta del Veneto addirittura il governo centrale, il ministro dello Sviluppo, aveva inserito nella manovra economica un emendamento che di fatto salvava la centrale. 

E non chieda ai giornali locali di parlarne, di prendere posizione, di spiegare le ragioni di chi si oppone alla trasformazione a carbone. Non lo faranno. Forse perché l’Enel è un ottimo inserzionista?»”

(dal capitolo “I fumi che accompagnano il Po a mare”, Toghe Verdi)


Tratto da Rovigo oggi

 L' AVVOCATO MATTEO CERUTI IN LIZZA PER ESSERE L'UOMO PIU' ECOLOGICO DEL 2011:ANCORA DUE GIORNI PER VOTARLO


Una giuria d’esperti,ha selezionato otto candidati al premio Ambientalista dell’anno che Legambiente e la rivista La Nuova Ecologia organizzano per il quinto anno consecutivo. Tra gli otto candidati del 2011 anche il rodigino Matteo Ceruti, avvocato che difende le cause degli ambientalisti. Si può votare inviando un'email, entro entro il 12 novembre, all’indirizzo ambientalista2011@lanuovaecologia.it. indicando la preferenza (voto per...) e inserendo i dati anagrafici (nome e cognome, indirizzo e telefono) di chi dà il voto

Rovigo - Di fatto è stato quello che ha bloccato la riconversione della centrale Enel di Polesine Camerini, lottando nelle aule dei tribunali e affiancando le associazioni ambientaliste nella difesa del territorio. Matteo Ceruti, specializzato in diritto ambientale ed amministrativo, ha sostenuto diverse battaglie non solo in suolo rodigino, ma anche in quello veneziano, dov'è stato difensore di parte civile, contro il Petrolchimico di Porto Marghera e nella vicenda del Mose.

Ora la rivista nazionale di Legambiente, “La nuova ecologia” lo ha messo tra i candidati per il premio “Ambientalista dell'anno”, l'unico rodigino, attualmente, ad essere entrato tra gli otto segnalati.

 
E Ceruti nella lista è entrato di diritto dopo la sentenza di gennaio in Corte di cassazione, dove è riuscito a fare condannare due ad di Enel per l'inquinamento della vecchia centrale ad olio combustibile di Porto Tolle, sentenza storica dato che viene riconosciuta la responsabilità ad un amministratore delegato di una holding, oltre alla vittoria in consiglio di Stato, bloccando l'iter per la riconversione a carbone della stessa centrale, dimostrando le lacune della Via nazionale.

Cosa l'ha spinta a dedicarsi alla difesa dell'ambiente?
“È una cosa che si è sempre respirata a casa mia. Già mio padre in passato si è occupato di queste tematiche e le ho studiate sin dai tempi dell'università, anche all'estero con un progetto Erasmus alla Sorbona a Parigi nel '90, dove ho potuto approfondire anche lì diritto ambientale. Quello che mi spinge è anche un ideale, dato che ho rinunciato ad incarichi prestigiosi 'dall'altra parte'. Attualmente collaboro con diverse riviste che trattano diritto amministrativo e ambiente”.
La sua prima causa a difesa dell'ambiente?
“Una discarica di rifiuti nel parmense, alla fine non l'hanno più fatta”.
Come si sta evolvendo la sensibilità ambientale nella provincia di Rovigo?
“Vedo una evoluzione positiva da parte della popolazione. La comunità sta crescendo dal punto di vista della sensibilità ambientale, al contrario gli amministratori pubblici, dirigenti, media e stampa, probabilmente per via di una particolare debolezza economica, che hanno invece diminuito questa sensibilità. È un meccanismo paradossale”.
Come sarà il futuro ambientalista della provincia?
“Voglio essere positivo. Si sente ancora l'eco dell'ultima manifestazione, che è stato un buon esempio di democrazia. Credo che si stiano aprendo delle strade nuove, ma è chiaro che ci dovrà essere un passo avanti, che probabilmente si potrà verificare soltanto nelle prossime elezioni a tutti i livelli. Lì potremo vedere la capacità di interferenza dei grandi gruppi industriali”.

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