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21 agosto 2014

COMUNICATO STAMPA DEL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO:CONSIDERAZIONI SUL PROGETTO PRESENTATO DA TIRRENO POWER.



Riceviamo  l'importantissimo comunicato stampa sul nuovo progetto presentato da Tirreno Power, inviato dal Comitato Tecnico Scientifico (composto da alcuni dei piu' importanti esperti nazionali in campo medico, epidemiologico, scientifico e giuridico,leggi  Qui).


 COMUNICATO STAMPA COMITATO TECNICO SCIENTIFICO

CONSIDERAZIONI SUL PROGETTO PRESENTATO DA TIRRENO POWER S.P.A. IN ALLEGATO ALL’ISTANZA DI RINNOVO ANTICIPATO DELL’AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE PER LA CENTRALE DI VADO LIGURE-QUILIANO (SV).

Con nota prot. DVA 2014 0013773 del 12/5/2014 il Ministero dell’Ambiente ha reso noto l’avvio del procedimento per il rinnovo anticipato dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.) rilasciata a Tirreno Power s.p.a. il 14/12/2012 con provvedimento n. DM 0000227 per la Centrale Termoelettrica di Vado Ligure-Quiliano (SV).

Al procedimento stesso è stato dato avvio il 9.5.2014 in seguito alla nota di Tirreno Power s.p.a. 5.2014- prot. DVA 13433 con la quale e’ stato presentato dall’Azienda un nuovo progetto che non prevede più il rifacimento dei gruppi a carbone VL3 e VL4, bensì una serie di interventi considerati “migliorativi” dei vecchi gruppi a carbone medesimi con il dichiarato intento di farli rientrare nel contesto e nei limiti della Migliori Tecnologie Disponibili (M.T.D.).

Questo Comitato Tecnico Scientifico, nello spirito e nell’intento di fornire un’informazione massimamente trasparente, corretta e verificabile ai cittadini ed alle istituzioni, ritiene doveroso evidenziare i seguenti elementi:

1) La procedura avviata appare tecnicamente incompleta: infatti si è’ in presenza di un progetto del tutto novativo e diverso rispetto a quello presentato in precedenza, che va ad incidere anche sui pregressi atti autorizzativi ivi compresa la Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) relativa al progetto di potenziamento (ora, a quanto pare, abbandonato) che prevedeva anche interventi sui vecchi gruppi a carbone in questione.

Così stando le cose, si rendono certamente necessari un nuovo Studio di Impatto Ambientale (S.I.A.) ed una nuova V.I.A. calibrata sia sul nuovo progetto, sia sui dati sanitari posti a base del provvedimento di Sequestro Penale Preventivo dei citati gruppi a carbone disposto dal GIP presso il Tribunale di Savona.

2) Nel progetto presentato da Tirreno Power s.p.a. non sono reperibili indicazioni sulla significativa problematica relativa allo S.M.E. a camino (evidenziata anche nel citato provvedimento di Sequestro Preventivo parziale dell’impianto).

La questione assume importanza assoluta dal momento che, per verificare la quantità e la qualità di inquinanti emessi, una misurazione corretta e indiscutibile risulta fondamentale.

E’ opportuno ricordare, in proposito, che nel decreto A.I.A. n 227 del 14.12.2012 erano chiaramente previsti 3 (tre) misuratori S.M.E.: uno all’uscita di ognuno dei due gruppi a carbone ed uno al camino.

La modifica richiesta dall’azienda ed avallata dal Ministero, quindi, di fatto va ad eliminare il misuratore a camino, importantissimo elemento necessario per verificare l’effettiva emissione in atmosfera di sostanze inquinanti: come recita il Piano di Monitoraggio e Controllo P.M.C. di ISPRA allegato all'A.I.A., si tratta infatti del “sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni per la misura delle concentrazioni di Nox, CO, SO2 e polveri”.

Lo stesso ISPRA, con nota del dicembre 2013, precisando che i tre S.M.E. furono prescritti in sede di A.I.A. ha affermato che “la soluzione proposta dal Gestore non è equivalente a quella prescritta” giungendo a segnalare al Ministero dell’Ambiente con nota del 21.02.2014 ”la necessità di prescrivere al gestore l'installazione dello SME al Camino E2, stante la non documentata affidabilità nel funzionamento degli SME sui tratti VL3 e VL4”.

Quanto sopra e’ stato avvalorato dalla perizia del dott. Stefano Raccanelli (di cui questo Comitato ha avuto copia), nella quale è chiaramente documentata la correttezza e la necessità della prescrizione del misuratore a camino.

Di queste fondamentali problematiche non risulta menzione nel progetto presentato.

3) Non si comprende inoltre come, nel nuovo progetto, si sostenga la conformità alle MM.TT.DD. ed alle disposizioni europee (cd.: BREF) quando risulta evidente la discrepanza rispetto alle stesse MM.TT.DD. sia per quanto riguarda importanti valori emissivi associati, sia per altri profili, già non applicati nell’A.I.A. in vigore (ed attualmente sospesa).

Tra gli altri si citano le emissioni di SO2 e di CO: quest’ultimo (di cui e’ nota la pericolosità ribadita in numerosi documenti scientifici) risulta, dallo stesso progetto dell’azienda, in concentrazione di gran lunga superiore al valore massimo associato alle MM.TT.DD. tanto nella prima che nella seconda fase prevista.

Si evidenzia inoltre che per altri importanti aspetti la stessa Commissione IPPC attesta la non applicazione delle MTD.

4) Corre l’obbligo di evidenziare che, nel progetto presentato dall’azienda, si fa sempre riferimento ai valori massimi associati alle MM.TT.DD. (peraltro, come visto, anche disattesi), mentre, nel concreto contesto sanitario ed ambientale (evidenziato dalla stessa Magistratura savonese) trattandosi di una centrale termoelettrica che sorge in un’area densamente abitata, il fondamentale principio di precauzione prescritto dalla normativa statale ed europea in materia di IPPC, imporrebbe che fossero assunti a riferimento i valori minimi del range.

5) Recenti fonti di stampa attribuiscono ai vertici della Regione Liguria l’affermazione, espressa in una sede istituzionale, secondo cui “da quando la centrale è spenta l'aria non è migliorata” e da fonte aziendale addirittura verrebbe attribuito sempre ai vertici regionali l’ulteriore frase: ”ora si potrebbero fare affermazioni diverse sugli studi epidemiologici” (il Secolo XIX 2-7-2014, pag. 15).

Questo Comitato Tecnico Scientifico ritiene che tali affermazioni non possano corrispondere al vero (e in tal senso si attende evidentemente una smentita) giacché diversamente si porrebbero in insanabile contraddizione rispetto all'organo tecnico scientifico della stessa Regione (ARPAL) il cui direttore del distretto savonese, a proposito di questo argomento, ebbe ad affermare testualmente: «Non so se qualcuno ha ritenuto di fare confronti sui nostri dati ma escludo che siano valutazioni fatte da ARPAL. È certo che senza riferimenti meteo tali confronti sono completamente privi di senso. Così come valutazioni del genere necessitano senz’altro di periodi più lunghi per essere attendibili»
( http://www.ilsecoloxix.it/p/savona/2014/04/02/AQbhFTKC-tirreno_ministero_ultimatum.shtml)

6) Questo Comitato Tecnico Scientifico sottolinea, infine, come, nel progetto presentato, non risultano affermazioni circa l’abbandono definitivo del potenziamento della centrale con il nuovo gruppo VL6: si potrebbe dedurne che l’Azienda ha soltanto deciso una sospensione sine die della costruzione.

7) Il progetto presentato dalla Tirreno Power si configura, oltre tutto, in contrasto con le imprescindibili esigenze di tutela dei beni primari della salute e dell’ambiente tutelati dalla vigente Carta Costituzionale rispettivamente negli artt. 32 e 9.

Nè possono essere scordate, al di là di varie gravi patologie, le morti in eccesso attribuibili all'esercizio della Centrale di Vado Ligure, fonte primaria e causa basilare, per varie decadi, dell'inquinamento industriale dell'area Savonese.

8) Per tutto quanto come sopra sinteticamente esposto dopo un’attenta e precisa analisi documentata, questo Comitato Tecnico Scientifico ritiene che il progetto presentato dall’azienda non consenta un esercizio dei gruppi a carbone VL3 e VL4 conforme alle normative nazionali ed europee sulle MTD e in materia di IPPC.

9) Poiché, secondo un rapporto rilasciato dall'Agenzia Europea dell'Ambiente (EEA) nel 2011, le morti in eccesso da inquinamento industriale, sono fonte addirittura di rilevanti costi economici oltre che sociali, questo Comitato Tecnico Scientifico richiede ai Ministri dell'Ambiente e della Salute di voler attivare, prima di ogni altra iniziativa, tutti gli strumenti idonei a salvaguardare le condizioni di salubrità dei luoghi di vita e dell'ambiente per tutti i cittadini ed una semplice, ma sistematica, indagine epidemiologica volta a conoscere il livello complessivo dello stato di salute della popolazione del savonese, ivi inclusi i lavoratori della centrale.

IL CTS Comitato Tecnico Scientifico

-Massimo Scalia Professore di Fisica Matematica al Dipartimento di Matematica dell'Università La Sapienza di Roma, esperto di inquinamento ambientale,...

-Gianni Tamino Professore di Biologia e di Diritto ambientale al dipartimento di Biologia dell’Università di Padova, esperto di inquinamento ambientale,...

-Ernesto Burgio Pediatra, esperto di ecologia e sviluppo sostenibile, membro della Società Internazionale dei Medici per l’Ambiente (ISDE, Italia), ...

-Valerio Gennaro Medico epidemiologo specialista in Oncologia, Igiene e Medicina Preventiva, presso l'IRCCS San Martino - Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro (IST) di Genova. ..

-Giovanni Ghirga Medico Pediatra, Membro del Comitato degli Esperti dell’ISDE, Referente ISDE per l’Italia della The Health and Environment Alliance (HEAL) per lo studio del rapporto tra Salute e Ambiente nell'Unione Europea.

-Marco Caldiroli Chimico, tecnico ambientale, consulente e perito di parte civile, Vicepresidente di Medicina Democratica.

-Mauro Mocci Medico di medicina generale e rappresentante della Federazione Italiana Medici Medicina Generale (FIMMG) del Lazio, 

-Dario Miedico Medico legale, consulente e perito di parte civile, esperto di inquinamento ambientale, membro di Medicina Democratica.

-Edoardo Bai Medico epidemiologo, Medico del lavoro, più volte perito delle Procure su inchieste ambientali, Presidente ISDE di Milano e membro del Comitato scientifico di Legambiente.

-Matteo Ceruti Avvocato esperto di diritto dell’ambiente, difensore di parte civile per il WWF nel processo per la centrale di Porto Tolle e difensore dei comitati per la questione della centrale a carbone di Vado Ligure.

-Luca Masera Professore di diritto penale all’Università di Brescia e esperto di diritto ambientale.

-Ferdinando Imposimato Presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione, magistrato, giudice istruttore dei più importanti casi italiani di terrorismo, .....

-Roberto Suffia Avvocato di diritto civile e penale.

-Marcello Zinola Giornalista, ex segretario dell’Associazione dei giornalisti liguri (nel ruolo di responsabile delle relazioni esterne del CTS)

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